Sin dall’antichità l’uomo ha sempre avuto come scopo principale la sopravvivenza sugli eventi. La capacità delle nostre cellule nel riuscire a sopraffare ad un evento stressogeno con un adattamento genico è un evento che ha dell’incredibile, la quale è stata protratta nel corso dei millenni con notevole regolarità.
L’abitudine alle nuove aspettative di vita imposte involontariamente da madre natura e solo in parte dall’essere umano, ha portato il nostro cervello ad una evidente fase evolutiva. Di conseguenza, oltre che le capacità cognitive, anche le capacità condizionali e coordinative hanno subito innumerevoli cambiamenti: ci muoviamo, parliamo, gesticoliamo e percepiamo in maniera totalmente diversa rispetto ai nostri antenati.
L’avvicinarsi di nuovi stimoli, ha educato dunque il nostro sistema a riconoscere il cambiamento come un evento del tutto naturale, sia esso positivo o negativo.
Le miriadi di reazioni biochimiche che ogni millesimo di secondo inondano il nostro essere, rendono l’idea di come siamo in costante mutamento e adattamento.
Così come l’universo tende al caos, anche la vita dell’essere umano tende al disordine, seguendo le leggi della termodinamica. All’interno di un sistema l’energia prodotta darà come risultato un trasferimento dell’energia stessa ad un altro sistema. “L’energia non si crea e non si distrugge, ma può esser solo trasferita”. Non cessiamo mai di nascere dal vecchio. Se in questo momento pensate di essere nel presente, vi sbagliate. Il presente non esiste. Il lasso di tempo che voi definite ORA è in realtà una visione paradossale del tempo che scorre inesorabile, non facendovi accorgere del cambiamento che avete subito a livello cellulare mentre pensavate a ciò che ho appena scritto.
Ma se è vero che gli eventi stressogeni portano ad un cambiamento, che cos’è l’allenamento?
L’allenamento altro non è che una condizione di ADATTAMENTO DEL SISTEMA, relativa ad una variazione dello stato di omeostasi (o equilibrio metabolico) dell’organismo.
Dunque se ci alleniamo, creiamo i presupposti per trasferire energia da qualche parte. Ma, dove? Apriamo una parentesi: il metabolismo. Ne avrete sentito parlare quotidianamente, ma in pochi sanno dare definizione a questo vocabolo.
Il metabolismo è l’insieme delle reazioni biochimiche che si susseguono quotidianamente e inesorabilmente all’interno del nostro organismo dai primi attimi di riproduzione meiotica e mitotica. Il metabolismo è dunque ciò che ci rappresenta nel mondo, l’essenza del nostro essere vivi.
Colloquiamo all’interno di questo vocabolo, altri 2 vocaboli ascrivibili allo stesso insieme: catabolismo e anabolismo. Il catabolismo è una reazione metabolica che prevede un trasferimento di energia utilizzato da una molecola di grandi dimensioni per trasformarsi in 2 o più molecole di minor dimensioni. Il trasferimento di energia è avvenuto per cause esoergoniche, ovvero senza bisogno di energia. Il catabolismo rientra nelle reazioni metaboliche spontanee. L’anabolismo è una reazione metabolica opposta al catabolismo, ovvero che prevede un trasferimento di energia utilizzato da molecole di piccole dimensioni per trasformarsi in una molecola di grandi dimensioni. Il trasferimento di energia è avvenuto per cause endoergoniche, ovvero in presenza di energia. L’anabolismo rientra nelle reazioni metaboliche non spontanee.
Da ciò si evince che: tutto ciò che facciamo nella quotidianità è una continua alternanza di reazioni cataboliche e anaboliche, le quali avvengono costantemente sia in simultanea che non. Tutto ciò che tentiamo di fare quotidianamente è riuscire a mantenere un EQUILIBRIO tra le 2 fasi citate. Se si è troppo sbilanciati da un lato, il corpo creerà meccanismi compensatori per riportare l’asticella al punto di partenza.
Nonostante il tandem anabolismo-catabolismo, nella vita ci è stata donata una sola opportunità. Ergo, tenderemo sempre al disordine e quindi al catabolismo. Ergo: prima o poi ci spegneremo. Fatalità.
Dopo questo breve momento di sconforto, possiamo concludere affermando che ’allenamento è dunque un continuo battibecco tra ipertrofia e cannibalismo muscolare. Ahimè, non è possibile cambiare la natura degli eventi. Così è e così sempre sarà.
Possiamo però “giocare” con il nostro organismo nel tentativo di ritardare i processi di distruzione cellulare con le dovute accortezze: una nutrizione adeguata che alimenti i nostri motori, il giusto riposo per produrre nuove fonti di energia e per riparare ciò che è stato lesionato ed uno stile di vita corretto che comporti migliorie salutistiche nel medio-lungo periodo.
“La nostra psiche è costituita in armonia con la struttura dell’universo e ciò che accade nel macrocosmo accade egualmente negli infinitesimi recessi dell’anima.” – Carl Gustav Jung –
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Articolo di Nicola Frisoni
Laureato in scienze motorie, Preparatore atletico.